La disidratazione nel neonato: cause, sintomi e rimedi

Come evitare la disidratazione nei nostri cuccioli!

Sappiamo tutti quanto sia fondamentale l’acqua per il nostro organismo. Senza di essa, infatti, l’essere umano potrebbe sopravvivere solo pochi giorni.

Il corpo umano è costituito principalmente da acqua; si tratta di una percentuale tra il 50% e l’80% del peso corporeo (50% negli anziani, 80% nei bambini).

Ma perché è così importante questa sostanza?

Principalmente svolge le seguenti funzioni:

  1. Regola la temperatura corporea
  2. Favorisce i processi digestivi
  3. Permette il trasporto dei nutrienti e la rimozione delle scorie metaboliche
  4. Regola l’equilibrio idrico
  5. Regola il bilancio energetico

Nel neonato il rischio di disidratarsi è superiore rispetto all’adulto principalmente per due motivi:

  1. Il suo corpo è composto per l’80% di acqua
  2. Il suo metabolismo è più veloce, quindi più incline a disidratazione
  3. Maggiori perdite con la traspirazione dovute a un rapporto più alto tra la superficie corporea e il volume

CHE COS’È LA DISIDRATAZIONE


Con disidratazione intendiamo l’eccessiva perdita di liquidi; il corpo, cioè, perde più liquidi di quanti ne assorba. Diventa una condizione pericolosa quando la diminuzione dell’acqua corporea è del 6-7%.

Oltre all’acqua, il corpo perde anche elettroliti; si tratta di minerali essenziali (come il sodio o il potassio) necessari per il corretto funzionamento del corpo umano.

La disidratazione può portare a conseguenze anche gravi. Per questo motivo è importante riuscire a capire i segnali per poter intervenire con prontezza ed evitare il peggio.

donna tiene in braccio neonato che piange

LA DISIDRATAZIONE NEL NEONATO

I lattanti possono disidratarsi più facilmente in quanto l’acqua rappresenta l’80% del loro peso corporeo. Inoltre, perdono più liquidi a causa dell’elevata attività metabolica e a una maggiore traspirazione rispetto all’adulto.

Per evitare la disidratazione del neonato, quindi, è fondamentale monitorare tutte le circostanze che possono portare ad un’eccessiva perdita di liquidi, come episodi di diarrea o vomito. Queste condizioni, se protratte nel tempo, possono causare un’importate perdita di liquidi corporei.

Infine, è bene tenere presente che il neonato che viene allattato al seno corre un rischio minore di disidratarsi rispetto al lattante che assume latte artificiale.

GRADI DI DISIDRATAZIONE E CONDIZIONI ASSOCIATE


La disidratazione nei neonati può essere distinta in tre gradi e può presentarsi in associazione ad altre condizioni.

GRADI DI DISIDRATAZIONE NEI NEONATI


Possiamo distinguere tre gradi, o livelli, di disidratazione nei neonati e nei bambini:

  1. Disidratazione lieve. Si tratta di un dispendio di liquidi pari al 3-5% del peso corporeo totale. La disidratazione di primo livello può essere asintomatica, per cui i genitori potrebbero non accorgersi del problema.

  2. Disidratazione moderata. Parliamo di una perdita di liquidi pari al 6-9% del peso corporeo complessivo. Il neonato disidratato in maniera moderata mostra tali sintomi: sete, diminuzione della lacrimazione e della frequenza della minzione, fontanella e occhi infossati, secchezza di labbra e mucose, irritabilità, cute fredda, secca e anelastica. Nel caso in cui il bebè presenti i sintomi di una disidratazione moderata, consigliamo di rivolgersi immediatamente al pediatra.

  3. Disidratazione severa. Si riferisce a una diminuzione dei liquidi superiore al 10% del peso corporeo totale. La disidratazione severa, oltre ai sintomi della disidratazione moderata, porta alla comparsa di letargia, aumento del numero di battiti cardiaci, aumento del numero di respiri e allungamento del tempo di riempimento capillare. Si tratta di un’emergenza medica, perciò da trattare in Pronto Soccorso.

CONDIZIONI ASSOCIATE


La disidratazione nel neonato generalmente si associa ad altre condizioni, in quanto ne è la conseguenza. Parliamo di:

  • vomito.
  • diarrea.
  • febbre superiore a 38°

PERCHÉ I BAMBINI SONO PIÙ SOGGETTI ALLA DISIDRATAZIONE? 


I neonati e i bambini si disidratano più facilmente principalmente per due motivi:

  1. Il loro corpo è composto per l’80% di acqua.
  2. Il loro metabolismo è più veloce e, dunque, richiede più acqua rispetto agli adulti.
  3. Maggiori perdite di liquidi con la traspirazione

PERCHÉ LA DISIDRATAZIONE È PERICOLOSA? 

La disidratazione nel neonato e nel bambino è pericolosa tanto quanto nell’adulto.

Un bebè con un organismo disidratato corre il pericolo di:

  • -  blocco del meccanismo della sudorazione. Il corpo cerca di risparmiare la poca quantità di acqua rimasta, ma questo porta al surriscaldamento interno con conseguenze negative sulla termoregolazione dell’ipotalamo.

  • diminuzione della volemia; il sangue circola meno bene nei vasi, il cuore di conseguenza si affatica e si può arrivare al collasso cardiocircolatorio.

QUALI SONO LE CAUSE? 


Il neonato può disidratarsi in conseguenza a:

  1. Un insufficiente apporto di liquidi dall’esterno, perciò una scarsa idratazione.

  2. Un dispendio eccessivo di acqua ed elettroliti.

Spesso le due cause sono conseguenti; ossia a un’eccessiva diminuzione di liquidi non segue un apporto adeguato di liquidi dall’esterno.

Anche alcune malattie croniche, come il diabete di tipo I o la fibrosi cistica, possono comportare un eccessivo dispendio di liquidi.

SCARSA IDRATAZIONE


Se il tuo bebè è disidratato a causa di una scarsa idratazione, i motivi da ricercare sono:

PERDITA ECCESSIVA DI LIQUIDI


Se invece il neonato è disidratato a causa di una perdita eccessiva di liquidi, è probabile che stia soffrendo di gastroenterite acuta con diarrea e vomito.

Tra le motivazioni che possono portare ad un’eccessiva perdita di liquidi troviamo:

  • -  Diarrea
  • -  Vomito
  • -  Tachipnea
  • -  Sudorazione eccessiva
  • -  Febbre

ATTENZIONE AL COLPO DI CALORE


Oltre alla scarsa idratazione e alla perdita eccessiva di liquidi, soprattutto durante l’estate occorre fare attenzione ai colpi di calore nei bambini e neonati.

Il colpo di calore è un aumento della temperatura corporea dovuto a un’esposizione ad alte temperature ambientali. Più è alto il tasso di umidità, più è elevato il rischio.

sintomi del colpo di calore, oltre a quelli tipici della disidratazione, comprendono anche: mal di testa, crampi, senso di svenimento, nausea, vomito e febbre o calore del corpo al tatto. Alcuni di questi sintomi, come il mal di testa, potrebbero manifestarsi con pianti e lamentele da parte del neonato.

Nei neonati, le principali motivazioni che portano alla manifestazione del colpo di calore sono:

  • -  un sistema di termoregolazione non ancora totalmente sviluppato nel bambino.

  • -  una minor superficie corporea del neonato per cui impiega più tempo a disperdere calore.

neonato avvolto da coperta tenuto in braccio

COME CAPIRE SE IL NEONATO È DISIDRATATO


Il neonato disidratato mostra uno o più dei seguenti sintomi:

  • -  fontanella e occhi affossati
  • -  pianto senza lacrimazione
  • -  secchezza di bocca e mucose
  • -  minzione non frequente
  • -  ipoattività
  • -  riduzione dell’attenzione
  • -  perdita di peso in poco tempo
  • -  sonnolenza o letargia
  • -  cute secca e fredda
  • -  urine di colore scuro e odore forte
  • -  secchezza di bocca, occhi e labbra

COME SI FORMULA LA DIAGNOSI


Se riscontri uno o più dei sintomi qui sopra nel tuo bebè, rivolgiti al tuo medico pediatra. La diagnosi di disidratazione si formula infatti attraverso l’anamnesi ed esami clinici specifici eseguiti da un medico.

In particolare, questo esame permette di stabilire il grado di disidratazione del neonato paragonando il suo peso abituale con quello rilevato durante la visita.

Un altro dei parametri che il dottore valuta durante l’esame è il tempo di riempimento capillare (CRT) del neonato. Viene compresso il letto capillare (generalmente su un polpastrello o sul palmo della mano) e si conta il tempo impiegato dalla pelle per ridiventare rosea. L’intervallo di tempo considerato normale è di 2 secondi; se è superiore, è un segnale di disidratazione.

Una volta diagnosticata la disidratazione e rilevato se sia lieve, moderata o severa, il medico stabilisce la quantità di liquidi da reintegrare.

COME IDRATARE I NEONATI


Il trattamento indicato per risolvere la disidratazione è la reintegrazione dei liquidi.

Come si cura quindi un neonato disidratato?

Occorre incoraggiare il bambino ad assumere liquidi contenenti elettroliti. Il trattamento migliore, se possibile, è l’allattamento al seno; il latte materno, infatti, contiene tutte le sostanze nutritive di cui ha bisogno il bebè. Se il bambino non viene allattato al seno, invece, è necessario somministrare soluzioni saline reidratanti orali (SRO) che includono le giuste dosi di zuccheri, sali minerali e acqua.

La quantità di soluzione da somministrare in 24 ore al neonato dipende dal suo peso, ma generalmente sono consigliati tra 100 ml e 165 ml di SRO per chilogrammo.

Non sempre le SRO hanno un buon sapore. Per convincere il bambino ad assumerle senza capricci prova uno di questi trucchi:

  • -  Usa cannucce o bicchieri colorati
  • -  Somministra le soluzioni fredde oppure prepara dei ghiaccioli, magari di forme simpatiche e divertenti
  • -  Aggiungi un po’ di spremuta d’arancia

Se nell’arco di 12-24 ore il bambino è in grado di tollerare i liquidi, è possibile riprendere la dieta normale.

Nei casi di disidratazione più gravi, sarà necessario ricorrere a trattamenti più intensivi come la somministrazione dei liquidi per via endovenosa o tramite sondino naso-gastrico.

COSA FARE IN CASO DI COLPO DI CALORE


In caso di colpo di calore, ciò che dovrai fare è:

  • -  porta il tuo bambino in un ambiente areato
  • -  scoprilo per non farlo sudare maggiormente
  • -  bagna testa e corpo con acqua fresca
  • -  fallo sdraiare tenendo sollevate le gambe
  • -  somministra paracetamolo e ibuprofene in caso di febbre e in caso di parere concorde del medico pediatra

COSA NON FARE


Non tutti i liquidi sono indicati per risolvere il problema della disidratazione nei neonati. Sono da evitare:

  • -  Acqua (ha una concentrazione salina troppo bassa)

  • -  Bibite gassate, succhi di frutta non diluiti e bevande per sportivi (contengono una quantità esagerata di zuccheri che possono irritare il tratto digerente dei neonati e peggiorare diarrea e vomito)

QUANDO RIVOLGERSI AL MEDICO


È necessario rivolgersi a un pediatra o recarsi al Pronto Soccorso nel caso in cui il neonato rifiuti l’assunzione di liquidi e sostanze reidratanti o nel caso in cui la situazione continui a peggiorare nel giro di qualche ora. 

piedi neonato screpolati

COME PREVENIRE LA DISIDRATAZIONE NEI BAMBINI


Innanzitutto, consigliamo di tenere in casa una soluzione reidratante da somministrare per bocca in caso di comparsa di sintomi che possono portare alla disidratazione del neonato (ad esempio diarrea, vomito o eccessiva sudorazione).

Per evitare i colpi di calore e una conseguente possibile disidratazione, non esponete il neonato al sole negli orari più caldi della giornata. Proteggete, poi, il capo del bambino con un cappello.

Inoltre, al mare o in piscina bagnate frequentemente la testa e il corpo del bambino. Utilizzate, poi, una crema solare a schermo totale per proteggere la sua pelle.

Infine, evitate bruschi passaggi dal freddo al caldo che comportano una sudorazione maggiore e quindi portano facilmente alla disidratazione.

DISIDRATAZIONE VS DISIDRATAZIONE CUTANEA


La disidratazione di cui abbiamo parlato finora non è da confondere con la disidratazione cutanea. Mentre per risolvere la prima condizione occorre seguire ciò che abbiamo descritto sopra, per migliorare il problema della pelle secca, invece, è sufficiente l’uso di prodotti adeguati come la nostra crema idratante neonato. Composta da ingredienti di origine naturale, la Crema Idratante di Babygella ha un’azione protettiva, lenitiva e idratante perfetta per la pelle dei bebè.

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