Non capisci perché il tuo bebè non si scarica?
Diventare papà o mamma non solo significa scoprire ogni giorno qualcosa di nuovo ma anche arricchire il proprio vocabolario. Le prime feci di un neonato, per esempio, si chiamano meconio e sono di colore verde-nero. È bene saperlo per non allarmarsi inutilmente nei primi giorni di vita del piccolo, ma il bagaglio di conoscenze in merito alle evacuazioni dei neonati non si ferma certo qui.
Altro tema che potrebbe destare qualche preoccupazione tra i neogenitori è la stitichezza nei bebè. Seppure sia un'esperienza piuttosto comune, come il singhiozzo o la febbre, e la situazione si risolva quasi sempre spontaneamente, è essenziale essere consapevoli delle possibili cause e delle misure preventive.
Scopri quindi come fare se il tuo neonato non fa la cacca e come aiutarlo con i consigli di Babygella.
Perché il neonato non fa la cacca: le cause
Nell’immaginario comune un neonato fa la cacca tutti i giorni. Nella realtà, però, non c’è niente di più sbagliato. Se allatti il tuo bimbo al seno potrebbe evacuare anche più volte al giorno. Allo stesso modo, potrebbe succedere che per due o tre giorni cambierai pannolini bagnati solo di pipì.
Anche se nella prima settimana di vita un neonato si scarica molto spesso non è detto che questa regolarità prosegua senza intoppi. Man mano che passano i mesi è normale che la frequenza diminuisca. È importante tenere sempre il conto dei giorni in cui il neonato non fa la cacca, potrebbe trattarsi di un po’ di stitichezza oppure essere un episodio di stipsi.
Per accorgersi se il neonato soffre di disturbi intestinali è bene fare attenzione ai dettagli. Solitamente, infatti, questi disturbi sono accompagnati da sintomi quali dolore alla pancia, irritabilità, addome gonfio, meteorismo e riduzione dell’appetito. Anche un pianto del neonato più insistente del solito potrebbe essere un campanello d’allarme da prendere in considerazione: le coliche gassose legate alla costipazione sono molto fastidiose.
Se ti stai chiedendo perché il tuo neonato ha già l’intestino pigro nonostante tu lo stia allattando regolarmente con il latte materno o quello in formula, devi sapere che ci sono diverse ragioni per cui potrebbe sperimentare la mancanza di evacuazioni per più di 4-5 giorni consecutivi.
In primo luogo, il sistema digestivo di un neonato è ancora in fase di sviluppo e può richiedere un po’ di tempo prima che si regoli completamente. Lo stesso discorso vale per quei bambini che non sono ancora in grado di coordinare tutti i movimenti per dilatare lo sfintere anale e spingere correttamente. Ma, come vedremo tra poco, una piccola stimolazione potrebbe aiutarli ad evacuare.
Inoltre, il tipo di latte e la sua composizione possono influenzare la consistenza delle feci del neonato. Il latte materno non ha molto scarto ma potrebbe, ad esempio, non essere sufficiente. Anche una dieta sbagliata della mamma potrebbe contribuire negativamente. Se, invece, l’allattamento fosse artificiale, si potrebbe dover cambiare dosaggio o tipologia. In commercio ce ne sono tanti con una formulazione studiata appositamente per lattanti con problemi di coliche e/o stipsi: meglio farsi consigliare dal pediatra.
Come regola generale, va ricordato che il dolore alla pancia di un bimbo che non si scarica è dovuto quasi sempre a un’infiammazione intestinale in corso. Non è un problema grave e, nella maggior parte dei casi, si risolve spontaneamente. Tuttavia, se tira le gambe e piange mentre la pancia gli borbotta o noti sanguinamento nelle feci, è importante consultare un pediatra per ottenere consigli ad hoc.
Come aiutare un neonato a fare la cacca: i 7 consigli di Babygella
Vediamo insieme alcuni consigli pratici per aiutare il tuo neonato a fare la cacca regolarmente:
- Adeguata idratazione: garantire che il neonato riceva una quantità sufficiente di liquidi e non si disidrati è essenziale per mantenere le feci morbide e facilitarne il passaggio attraverso il tratto intestinale. Se si allatta assicurati di offrirgli il seno regolarmente, se prende il biberon rispetta le quantità di latte in formula indicate dal pediatra;
- Massaggio addominale: una bella attività che possono fare mamma e papà con un bambino costipato è un massaggio. Oltre a essere uno strumento prezioso per tranquillizzarlo e rafforzare il legame con lui, massaggiare la pancia del tuo piccolo seguendo il senso delle lancette dell'orologio faciliterà il processo di evacuazione e a rimuovere eventuali flatulenze dovute a meteorismo;
- Ginnastica durante il cambio pannolino: mantenere il neonato asciutto e pulito è fondamentale. Durante il cambio pannolino solleva leggermente le gambe del tuo bambino e piegale delicatamente verso il petto: questa posizione può favorire il rilascio delle feci. Puoi provare anche a muovere le sue gambine come a simulare il movimento della bicicletta. Se l’esercizio avrà avuto successo pulisci il tutto e prima di mettere il nuovo pannolino usa la pasta protettiva per il cambio;
- Stimolazione con sondino/termometro: non è un metodo risolutivo per risolvere la stitichezza del tuo piccolo ma in alcuni casi può essere l’unico modo per liberarlo da feci troppo dure. Stendi il bimbo sopra una traversina, sollevagli le gambine e inserisci la cannuccia (o la punta di un termometro) nell’ano per circa 3 cm muovendola delicatamente in modo circolare;
- Dieta della mamma: una mamma che allatta deve mangiare in maniera sana e varia. Durante l’allattamento non è necessario evitare cibi particolari ma le uniche limitazioni riguardano il caffè, gli alcolici e quegli alimenti che provocano la formazione di gas come broccoli, cavolfiori, legumi. Solo in caso di stitichezza del tuo bimbo dovuta ad un’allergia alle proteine del latte vaccino, evita l’assunzione di latte, latticini, yogurt e formaggi stagionati;
- Latte in formula specifico: se il tuo bimbo è allattato artificialmente fatti consigliare un latte arricchito di fermenti lattici che possano aiutare a migliorare la sua regolarità intestinale;
- Consultare il pediatra: in caso di persistenza della difficoltà di evacuazione o di sintomi preoccupanti - come vedremo tra poco - è fondamentale consultare il pediatra. Solo uno specialista potrà escludere eventuali cause sottostanti e fornire indicazioni specifiche sulla gestione della situazione.
Stitichezza e stipsi dei neonati: le cose da non fare
Ora che hai bene in mente cosa fare se il tuo bebè non riesce o ha difficoltà nel fare la cacca, prendi nota anche su ciò che è meglio evitare. Il fai-da-te e l’ansia sono sempre cattivi consiglieri.
La prima cosa che potrebbe venire in mente è quella di somministrare dei lassativi o un latte in formula specifico per la stipsi. Non farlo mai senza la supervisione medica. Se il neonato è ancora allattato al seno è consigliabile non introdurre cibi solidi prima dei sei mesi. Uno svezzamento precoce potrebbe contribuire a problemi digestivi.
Non ignorare segnali di disagio che il tuo bebè evidenzia durante l'evacuazione e consulta il pediatra per una valutazione più approfondita. Non trascurare nemmeno l’idratazione: assicurati sempre che il tuo neonato beva abbastanza liquidi poiché la disidratazione può contribuire alla stitichezza.
La stimolazione anale è spesso l’ultima spiaggia nei casi di stitichezza prolungata ma ricorda che non risolve la causa per cui il bambino ha mal di pancia e non riesce a fare la cacca da solo ma, al contrario, lo disabitua a scaricarsi autonomamente. È una pratica che deve essere eseguita con attenzione e per periodi brevi.
Ricorda che ogni neonato è unico e potrebbe richiedere un approccio personalizzato. La comunicazione aperta con il pediatra è fondamentale per affrontare le difficoltà di evacuazione in modo sicuro ed efficace.
Quando preoccuparsi se il neonato non fa la cacca da giorni
Un neonato che non fa la cacca è una preoccupazione per molti neogenitori ma, come avrai notato, le cose da fare (o non fare) sono davvero semplici. L’importante è prestare sempre molta attenzione ai segnali di malessere o ad altri campanelli d’allarme come:
- Feci di colore insolito, come il bianco o il nero;
- Diarrea;
- Muco o sangue nelle feci;
- Vomito associato alla mancanza di evacuazioni;
- Distensione addominale;
- Perdita di peso;
- Fatica a dormire.
Se noti uno qualsiasi di questi segnali o altri comportamenti inconsueti nel tuo neonato, rivolgiti subito al pediatra che saprà consigliarti la cosa giusta da fare. La prontezza nel correre ai ripari da questi sintomi contribuirà a garantire la salute e il benessere del tuo neonato.
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